Questo blog nasce dalla voglia di condividere la passione per il viaggio. Il viaggio quello vero, autentico, quello senza hotel a 4 stelle, quello che forse non sai dove dormirai la sera stessa, quello fatto di nuove conoscenze, di nuove culture e di nuovi occhi e per chi pensa che il viaggio sia la base della nostra vita.

lunedì 3 agosto 2015

Mark Twight: Confessioni di un serial climber

Riporto qui un pezzo di Mark Twight, Alpinista di fama mondiale.

E' un ottimo spunto per molte riflessioni:

"Qual è il tuo problema? Credo di saperlo. Lo vedi ogni mattina nello specchio. Tentazione e dubbio convivono fianco a fianco nella tua testa. Sai che non dovrebbe andare così. Però sei di­ventato un adepto della nuova religione, e ti sei calato nei pan­ni di qualcun altro.
Sei tormentato perché ti ricordi di aver avuto qualcosa di meglio. A ogni passaggio del rasoio, ti domandi perché pisci sempre sangue nel cesso altrui. Hai accettato il lavoro che ti ha offerto, e lui ha in pugno il tuo futuro. Hai l'indispensabile e anche il superfluo, attestati di successo che credevi ti avrebbero dato stabilità e che danno sicurezza al tuo capo. Il debito che hai contratto ti rende acquiescente, gli interessi da ripagare ti rendono educato.
Non sei stufo di essere tentato da uno stile di vita alternati­vo, mentre ti ritrovi legato da catene che ti sei scelto da solo? Del dubbio che ti rode che una laurea, ultimo baluardo di resi­stenza, sia quello che ci vuole per te – e per sempre? Ogni fine settimana ti prepari per le dure settimane di ogni estate, quando farai delle belle tirate in moto, oppure scalerai, con il solo im­perativo di andare a letto stanco. Oppure quando sarai al massi­mo delle forze, e ti verrà una vampata di caldo mentre precipi­terai sette metri al secondo nella tua imbragatura e ti domande­rai se la corda terrà. Il rischio ridimensionai i futili interrogativi della vita. Lassù, risucchiata dai sottili strati di nuvole, la terra sembra piccola, il tuo capo ancor più piccolo, e vorresti che fosse sempre così. Ma è destino che rimanga solo un pio desi­derio.
Il terreno è duro, quindi il lunedì mattina è aspro. Lo stra­piombo che hai affrontato nel week-end, lo rivesti della forma­lità e del decoro di giacca e cravatta. Ascolti musica banale da una radio commerciale perché è inoffensiva, FPC: Fottutamen­te Politicamente Corretta. Che fine ha fatto l'ortodossia della controcultura, che nel fine settimana ti ha fatto flirtare con i na­stri dei Bad Religion e dei Pistols d'annata? Il lunedì mangi ci­bo scongelato e vivi l'esperienza omogeneizzata della città. Ma la domenica pensi di tagliarti a zero i capelli. Volevi alzare un pò il volume, e ti sei domandato quanto sei sembrato fuori posto nel negozio di dischi della Sub Pop. Scartabellando tra i dischi d'importazione, non hai riconosciuto neanche una band. KMFDM? Sta per Kill Mother Fucking Depeche Mode. Non lo sapevi'? Com'è possibile?
Martedì torni a guardarti nello specchio. Ti rimanda uno sguardo fisso, accusatorio. Come fai a   tirare avanti con quella singola dose settimanale? Come puoi sentirti soddisfatto di quelle esperienze fittizie? Perché mai le tue parole dovrebbero avere un senso? Non le hai imparate col cuore né le hai scritte col sangue. Se non ti aggrappi al delirio che implica la maestria in quelle discipline, che valore può avere la tua partecipazione? Quando è superficiale, la verità non ha alcun senso. Hai il coraggio di vivere con un'integrità che ti pugnala alle spalle?
Usa lo specchio per affondare il rasoio fino al cuore delle questioni, e scoprire la tua autentica essenza. Usa il rasoio per tagliar via quello che non ti serve. Non esiste una ricetta per la vita che vuoi vivere. Nel tentativo di seguire una ricetta, ti sei ritrovato al punto di partenza.
Mescola un diploma delle superiori con una laurea breve e un fidanzamento da collegiale. Con un frullino ( meglio con una frusta) unisci due auto, una casa tirata su in economia in una stradina a fondo chiuso, e cinquanta ore alla settimana di lavo­ro in un ufficio dove non gli frega proprio niente di te. Ripro­duciti una volta. Poi una seconda. Metti tutti gli ingredienti in un solco, o in una fossa. La differenza è che il primo è un po' più lungo della seconda. Inforna a calore vivace, finché la vita che ne risulta è pronta. Rigida. Senza via di scampo. Servila in tavola, buon appetito.
Però c'è una via di scampo. Pratica uno stile di vita, invece di sciacquartici la bocca. Vivi con passione. mettici del senti­mento. Qualunque scelta di vita tu abbia fatto, vivila con one­stà. Lascia perdere l'uomo del Rinascimento, quella stronzata, di fare un sacco di cose diverse (nessuna delle quali davvero bene, secondo i gusti standard). Affonda nelle viscere di una sola cosa: accollati, senza sofismi, la responsabilità della tua scelta. Quando vivi con onestà, non puoi separare la mente dal corpo, ne i pensieri dalle azioni.

«Se davvero vuoi far del male a loro e ai loro figli che verranno, di loro sempre la verità.»
Henry Rollins, See a Crown Man Cry, 1992

Dì la verità. In primo luogo a te stesso. Dillo fino a star male.
Impara la cruda realtà del tuo egoismo. Smetti di vivere a tue spese per il prossimo, perché così non sei davvero vivo. Vivi nel paese della menzogna: e ti dicono che stai in un posto cari­no, finché continui a dormire.
   Bhe, cazzo! È ora di svegliarti!
Lo faccio. Mi sveglio. Domani, quando berrai il caffè, pren­dilo scuro e assaporalo. Senti la scossa della caffeina che ti tra­passa. Non darla per scontata. Usala per uno scopo. Brucia i li­bri di Grisham. Vendi tutti i CD. Mariah Carey, Dave Mathews e 'N Sync non sono la colonna sonora giusta per dove stai an­dando.
Tagliati i capelli. Non preoccuparti del grigio che avanza. Se sei bravo in ciò che fai, a nessuno importa del tuo aspetto. Vai in palestra. Impara la dífferenza fra mettercela tutta, e quanto hai fatto finora. Vivi per i paesi e per l’aria aperta. Punisci il tuo corpo per rendere perfetta la tua anima. Piantala con quella tua abitudine di essere gentile con tutti quelli che incontri. Se lo meritano? Dì più spesso dei no.
Smettila di fare il fighetto alle feste. Del tuo battito cardiaco accelerato, dei tuoi 7a, e del tuo tempo da record su Slickrock Trail non frega niente a nessuno. Quei numeri sono dei termini di paragone dei progressi che fai: dimostrali, non raccontarli.
Sii superiore a queste miserie.
Ma un nuovo taglio di capelli e una nuova colonna sonora non fanno un uomo nuovo. Finché disponi di una rete di sicu­rezza, agirai senza vera partecipazione. Quando incontrerai la minima resistenza, tornerai alle tue vecchie abitudini. Ti serve la disperazione del samurai, e la sua pazzia.
Fatti saltare i ponti alle spalle. Fai esplodere le fondamenta. Mettiti con le spalle al muro. Fatti una tua opinione, quale che sia, esci dal recinto e poi fallo a pezzi. Mettiti nella condizione di non poter tornare indietro. Quando ti impegnerai davvero, la verità sarà evidente.
Cosa accadrà alle tue sicurezze? Tu hai bisogno dell'insicurezza. Ti serve la confusione. Qualcosa che ti costringa a reinventarti, una frustata perché tu ce la metta tutta.

- Non provo mai a far niente — lo faccio e basta. Vuoi provarmi?»
White Zombie
In Dune, Frank Herbert l'ha definita «la cura del coltello»: ta­gliar fuori tutto quello che è incompleto, e poi dire «adesso è compiuto, in fondo finiva proprio in quel punto».
Per ritagliarti il tuo spazio, in un mondo dominato dalla Gravità, devi impegnarti sul serio. Devi essere bravo nella disciplina che ti sei scelto. Là fuori regna la Meritocrazia, e la forza di gravità è la commissione esaminatrice. Inconsistenza, incompetenza, e menzogne: la terra là sotto la fa breve con tutte le cose del genere. Se non ti fermi da te, ci penserà lei a farlo."

Mark Twight, Confessioni di un serial climber.

Caramanico e Valle dell'orfento

Caramanico Terme è un comune della Provincia di Pescara, situato a 613m s.l.m. sul massiccio della Majella,  tra le valli del fiume Orta e del suo affluente Orfento il quale ospita la suggestiva riserva naturale "Valle dell'Orfento"